Al termine delle tre giornate si sono ripetute le manifestazioni di apprezzamento per l’evento di auto d’epoca del CAEM/Scarfiotti, per il Circuito Tricolore ASI
Montecassiano (Macerata) – Per un organizzatore è fondamentale poter riconoscere il valido operato di un evento, con i giudizi a posteriori dei protagonisti. L’arrivo di ben 80 motociclisti da molte regioni italiane con mezzi ante 1960, con la maggior parte anteguerra, ha da subito gratificato gli sforzi. Al via presenti tanti marchi storici, diversi di loro scomparsi: Moto Guzzi, Bianchi, Mival, Gilera, BSA, Sertum, Benelli, Norton, Stucchi, CM, Ariel, Rudge, Ferrari, Matchless, Innocenti, Triumph, Indian, Bmw, René Gillet e FN. L’articolato programma delle tre giornate, spaziando tra cultura, percorsi e bellezza del territorio maceratese, l’adrenalina delle prove di abilità, l’enogastronomia, hanno legato la passione motoristica con il piacere di stare insieme, e perché no, la voglia di tornare l’anno prossimo. Tra i commenti ascoltati ne riportiamo alcuni, come quello del perugino Claudio Trippetti, veterano delle partecipazioni: “Vengo al Chienti e Potenza se non erro dal 2000, credo di poter esprimere un parere oggettivo. E’ andata sempre bene, quest’anno si è superato il livello ottimo per arrivare all’eccellente. Metto in luce due aspetti: la convivialità, il fatto di essere partecipi con questo club. Qui posso dire di trovarmi a casa, ed è il più bel complimento che si può fare. Poi c’è l’aspetto organizzativo, il solo frecciare tutto il percorso e sabato abbiamo fatto più di 130 km, tutti segnati agli incroci, significa voler bene ai partecipanti. La gastronomia è di alto livello, i posti sono bellissimi. Il padreterno ha pennellato perfettamente il centro Italia, la Toscana, l’Umbria, le Marche. Mi posso definire “marcofilo”, per questo grazie a tutti, al Consiglio Direttivo del CAEM ed ai soci che sono la base di tutti i club.” La manifestazione da nove edizioni vede in palio il Memorial Luca Lausdei, che ricorda la bella figura di un motociclista socio del club organizzatore. Presente al pranzo finale a Potenza Picena la sorella Lucilla che ha scelto il destinatario del premio: “Ogni anno grazie alla professionalità degli organizzatori ci sono sempre più partecipanti e questo mi fa molto piacere. Mio padre Lamberto è stato presente fin dagli inizi a metà anni settanta, la passione l’ha trasmessa anche a noi, soprattutto a mio fratello che partecipava con la moto d’epoca. Dopo la sua scomparsa abbiamo pensato di mettere in piedi il Memorial. Questa volta abbiamo premiato Antonio Brachetta, amico di famiglia e grande organizzatore.” Come Commissario Delegato dell’Automotoclub Storico Italiano era presente il sardo Esperandio Moi: “Devo mettere in evidenza la grande accoglienza del club, mi sono sentito di famiglia. L’ambiente paesaggistico sinuoso e dolce ti predispone automaticamente alla tranquillità, tutto il resto mi ha fatto stare bene. Il passato storico del centro Italia legato alla Chiesa ha reso questa gente accogliente e paziente, anche questo è un aspetto che non conoscevo dei marchigiani. Questa seconda esperienza in questa regione mi fa venire voglia di tornare, magari con mia moglie.” Un aneddoto particolare ha visto protagonista il modenese Stefano Corti, già senatore, socio dell’Ariel Motorcycle Enthusiast: “Avete organizzato uno splendido raduno, del quale avevo sentito parlare. Siamo riusciti ad aggregarci all’ultimo minuto, e abbiamo potuto apprezzare l’organizzazione, la location, il cibo, tutto ben riuscito, la familiarità dell’ambiente, un club che lavora in perfetta sinergia e armonia. L’accoglienza che abbiamo ricevuto in Piazza a Loreto l’ultimo giorno, davanti al Santuario con turisti e cittadini che applaudivano è stata fantastica perché conferma quanto noi appassionati di motorismo storico, siamo appassionati custodi temporanei di opere d’arte circolanti. Tra l’altro ho avuto occasione di fermarmi proprio a Loreto davanti la casa del precedente proprietario della mia Ariel del 1931 che ho acquistato dalla figlia del povero Mario Mariani socio del CAEM. Il vicino di casa l’ha riconosciuta, la figlia e la moglie mi hanno poi raggiunto al ristorante per un saluto ed una foto davanti alla moto con i responsabili del club. Un episodio che mette in luce la bellezza dei ricordi e la passione che ci accomuna.” La pagina whatsapp creata per l’edizione 2025 è stata intasata di complimenti dei partecipanti da tutta la penisola. Tra tutti citiamo quello del fiorentino Alessio Ridi: “Durante il ritorno non puoi che pensare ai giorni passati insieme. Per me è ancora una gioia aver partecipato. Sull’organizzazione niente da eccepire, mi soffermo sul fattore umano, con alcuni c’è già buona amicizia e con gli altri incontrati per la prima volta c’è stata subito un’aria di solidarietà. Raduni belli ai quali è difficile rinunciare.”
L’appuntamento è naturalmente all’edizione 2026, che combacierà con il 50° Anniversario del CAEM/Lodovico Scarfiotti fondato il 31 luglio del 1976