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De Meo, Europa si svegli, sì a flessibilità no a marce indietro

Redazione Dna-corse.it Da Redazione Dna-corse.it
20 Maggio 2025
in Curiosità
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De Meo, Europa si svegli, sì a flessibilità no a marce indietro
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(Adnkronos) – (di Massimo Germinario) Piccolo è bello. O forse può essere la soluzione per l'industria automobilistica europea per uscire dal guado. E' la visione espressa dall'ad di Renault Luca de Meo – in audizione alla Commissione Attività produttive della Camera – dando prova di pragmatismo in un momento in cui "gli europei fanno fatica ad acquistare auto di piccole dimensioni". Un "fenomeno – ha osservato – che frena i progressi nella decarbonizzazione e spiega anche in buona parte la delocalizzazione delle fabbriche automobilistiche nel sud del Mediterraneo e nell’est dell’Europa. E spiega anche perché la Francia, l’Italia e la Spagna, un tempo grandi produttori di automobili, si sono svuotate".  Per de Meo "si può rispondere a questa situazione fornendo un quadro favorevole alla produzione e all'acquisto di piccole auto elettriche in Europa. La proposta è di creare un segmento di piccole auto elettriche concepite per l'uso quotidiano (meno di 4 metri, limitate a 110 km/h, con batterie da 30 kWh) che beneficino tra l’altro di un quadro fiscale favorevole, facilitazioni nei parcheggi nelle città, obblighi normativi specifici". E "il quadro potrebbe essere ancora più favorevole per auto derivanti da una collaborazione europea". L'importante – è stato il suo secondo messaggio – è non fare marcia indietro. "Renault Group – ha sottolineato – accoglie con favore il dibattito che si sta aprendo sull'automobile e sulla strategia europea ma tornare indietro sui veicoli elettrici non è un’opzione. Significherebbe rimanere indietro nella corsa all’innovazione, voltando le spalle al progresso che, nell’auto, per una grande parte, è rappresentato proprio dall’elettrico". Nel momento in cui l'Europa riflette sul percorso verso la decarbonizzazione dei trasporti, l'ad di Renault ha respinto l'idea di marce indietro anacronistiche visto che, ricorda ai parlamentari, "in termini ambientali, le auto elettriche sono migliori di quelle a combustione interna: nel 2030, l'impronta di carbonio dalla culla alla tomba di un'auto elettrica prodotta e utilizzata in Europa sarà del 70% inferiore a quella di un'auto termica". Peraltro simili 'ripensamenti' sarebbero estremamente onerosi per una industria europea che in questa transizione "sta investendo 250 miliardi di euro nei veicoli elettrici e sta lanciando 86 modelli elettrici tra il 2024 e il 2026".   Resta il fatto che "il metodo di misura delle emissioni dal serbatoio alla ruota ha mostrato i suoi limiti. È un approccio parziale, che ignora una parte del calcolo di emissioni" ovvero quelle legate alla produzione: per l'ad Renault sarebbe più opportuno che l'Europa "adotti un nuovo approccio “CO2 equivalente”, più oggettivo e completo che guardi le emissioni al di la' della fase di utilizzo". "L'industria automobilistica europea deve essere flessibile e veloce per affrontare le sfide attuali. Oggi non è così", ha sottolineato invocando per l'Europa "la standardizzazione di normative come ha fatto la Cina negli ultimi 15 anni". Per l'ad Renault, ad esempio, "il 70% del costo dell'architettura software – quindi cose che non sono visibili e che non fanno alcuna differenza per il cliente – potrebbe essere messo in comune, aumentando competitività e velocità di adattamento". Inoltre "armonizzare le regole della mobilità tra le 200 maggiori città europee consentirebbe di migliorare l'efficienza, ridurre i costi e beneficiare delle dimensioni che spesso mancano all'Europa di fronte ai suoi grandi concorrenti". L'appuntamento alla Camera ha comunque offerto a de Meo anche l'occasione per ribadire il ruolo e l'attenzione del gruppo all'economia italiana. "Per Renault – ha spiegato sta crescendo l'importanza dell'Italia: ci appoggiamo sempre più sull'ecosistema italiano. Abbiamo circa 300 fornitori, i nostri acquisti rappresentano circa un mld di euro e prevediamo una crescita costante fino a 1,6-1,7 miliardi all'orizzonte 2030". Peraltro come Renault – ha aggiunto – "non stiamo solo potenziando gli acquisti ma stiamo anche accrescendo la creazione di valore nel settore dell'energia. Vediamo l'Italia come luogo di opportunità e questo – ha concluso – credo che avrà connessione con tutto l'ecosistema che stiamo costruendo in Europa". —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Tags: adnkronosmotori
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