Era nell’aria, dopo i podi ottenuti all’Artugna Race di primavera e all’Italian Baja iridato di luglio. Ma nessuno si aspettava il trionfo del “bocia” (ragazzo, ndr) al 2° Baja dello Stella, quarto e penultimo atto del tricolore fuoristrada. Invece Kevin Manocchi, nato il 3 aprile 2008 a Pordenone, residente con la sua famiglia a Portogruaro (VE), ha colto l’attimo nella giornata che ha detto male al campione in carica Manuele Mengozzi, costretto a rinunciare al secondo passaggio sul settore selettivo “Volaris” di 28 km per un guasto all’idroguida che è stato risolto solo dall’assistenza a metà gara. Ma Kevin anche nel primo giro (21’20’’) intitolato Power Stage “Giulia Maroni” si era tenuto vicinissimo al Toyota Hilux del romagnolo (21’07’’), solo 13’’ a dividerli, con papà Michele Manocchi terzo a 28’’. Un avvio di gara ricco di sorprese trovando quarto l’argentino Martin Alejandro Cisella a 46’’ su Can Am Maverick, quinto Emilio Ferroni a 47’’ e in totale sei SSV (sui sette in lizza) nei primi dieci in classifica. Tracciato con caratteristiche rallistiche evidentemente più confacente agli agili tubolari leggeri, mentre i muscolosi T1 sono sembrati correre meno disinvolti. Per tutti la difficoltà di un fondo molto scivoloso al mattino per la brina sull’erba a bordo strada. Ma è il motore del Suzuki Grand Vitara a tradire il pluricampione Lorenzo Codecà, mestamente out. Storia a sé i veicoli TH del Campionato Italiano Storico, con iniziale equilibrio tra Filippo Andreetto (Mitsubishi Pajero) leader in 23’51’’ davanti a Simone Grossi (Land Rover Defender) staccato di 21’’ e Mauro Cantarello (Bmw X3) a 23’’. Il secondo passaggio ha premiato la grinta di Andrea Castagnera (20’29’’) su Can Am Maverick. Con un colpo da maestro, il vincitore della passata edizione tra gli SSV è passato dalla sesta alla seconda posizione assoluta, alle spalle di Kevin Manocchi (parziale di 20’’36), primo sgranando gli occhi stupefatto e incrociando lo sguardo della sorella Giada alle note, “più esperta” (classe 2003!) e decisa a moderarne la grinta. Sul podio virtuale ancora terzo papà Manocchi, quarto Cisella, quinto in risalita Alessandro Trivini Bellini pure su Can Am e sesto Fabia Samsa su Toyota Hilux, primo dei T1 ma a 2’31’’ dalla vetta. Tra i delusi di metà gara Alfio Bordonaro, tredicesimo a oltre 6’ con penalità di 2’, tuttavia sorridendo agli svariati problemi di giornata del suo Suzuki Grand Vitara. Esce di scena per guasto anche Ferroni, amen. Cambio al vertice dello Storico, Cantarello (22’28’’) al comando su Andreetto a 12’’, Grossi arretrato sesto a 3’31’’ con penalità di 3’10’’, terzo posto provvisorio nelle mani di Alberto Gazzetta (Suzuki Jimni) a 1’18’’, gasato il giusto. Al parco assistenza gran lavoro dei meccanici sul mezzo di Mengozzi che torna in gara con un ottimo 20’21’’ nel terzo giro, ma è la sua naviga Elisa Tassile a dire in media zone che “la troppa frenesia per recuperare ci ha fatto fare degli errori”. Può essere, visto che super Kevin timbra in 20’19’’ e rafforza il primato su Manocchi senjor, secondo a 1’49’’, terzo il gaucho Cisella a 2’50’’ scontando penalità di 1’10’’ e quarto a 2’59’’ Trivini Bellini in progresso costante. Samsa è quinto a 4’12’’, deve guardarsi da Riccardo Benettolo (Isuzu Trooper) sesto a 4’41’’ nella disfida dei T1. Resta stabile il podio virtuale dello Storico, Cantarello (22’10’’) tiene dietro Andreetto e Gazzetta. Nel quarto e ultimo passaggio si può immaginare la tensione nell’abitacolo degli junior Manocchi, ma Kevin (20’33’’) non sbaglia nulla, segna il quarto crono parziale e si concede lacrime di gioia nascosto dal casco. La vittoria è sua! Mengozzi chiude con il record di settore (20’ netti), 14. assoluto e raccoglie qualche punticino tricolore che va sempre bene. Castagnera (20’01’’) fa capire quanto aveva nel piede al netto delle disavventure e finisce 13., giusto davanti a Mengozzi. Un solo decimo nell’ultimo parziale tra Cisella (20’33’’) e Manocchi senjor, con posizione invertite sul podio per il tripudio della famiglia da corsa e sorrisi dell’argentino errante. Top five con Trivini Bellini quarto e soddisfatto, Marzo Zini quinto nonostante tutto, sottolineando le difficoltà di gestione del suo Maverick, però tempi alla mano sempre sul pezzo. Allargando il quadro, può menare vanto del sesto posto Samsa, primo di T1 davanti a Benettolo. Ottavo quindi uno di casa, il friulano Cristian D’Agnolo (Yamaha Yxz 1000R), che non è riuscito a esprimere tutto il suo potenziale, però ha preceduto Bordonaro primo di Suzuki Challenge, davanti a Gianluca Morra e Mirko Emanuele su Vitara T2, Stefano Sabellico su Vitara T1. Finale di conserva nello Storico: Cantarello (22’12’’) in ritmo, Andreetta e Gazzetta in controllo, giù dal podio per un paio di secondi Stefano Moro (Mitsubishi Pajero) con margine su Grossi quinto. Gara tribolata per Claudio Allegranzi (Suzuki Grand Vitara) e Federico Cannas (Mitsubishi Pajero), comunque all’arrivo di un 2° Baja dello Stella che resterà nella storia per il trionfo di un minorenne. Nota di spettacolo, infine, per le due vetture da rally dell’Open Storico, entrambe al traguardo: primo Damiano Dus (Citroen C2) e secondo Fulvio Signorotto (Peugeot 106), che si è fatto tutta la gara con prima e terza marcia.