Quando la batteria della nostra auto ci lascia a piedi può essere un vero problema. Purtroppo questo può avvenire in qualsiasi momento perché il consumo dipende da molti fattori, è variabile in base al tipo di guida, all’accensione o meno delle varie componenti dell’auto alimentate a batteria (radio, ventole ecc.) oltre al reale uso del motore per spostarsi.
Quando la batteria si scarica, però, oltre alla semplice sostituzione – non sempre possibile se succede in orari serali e notturni o in zone poco fornite da negozi che vendono componenti di ricambio – possiamo trovare delle soluzioni alternative; tra queste la più conveniente è quella di ricaricare la batteria dell’auto. Vediamo come fare.
Dotarsi di un caricabatterie
È chiaramente la prima cosa da fare. Bisognerebbe sempre avere un buon caricabatterie per auto a disposizione (in questa classifica trovi i migliori). Distinguiamo però due tipi principali di modelli.
Caricabatterie per auto portatili
Sono sicuramente i più comodi e rappresentano la soluzione più conveniente per ovviare al fastidioso problema rappresentato da un calo improvviso della batteria. Bisogna precisare che, in particolare quelli più piccoli e più economici, non tutti i modelli dispongono dell’energia sufficiente per caricare al 100 % la batteria. Questo, però, non è un problema; infatti, l’importante è disporre di un livello di carica sufficiente a mettere in moto la macchina. La batteria, una volta partita, si ricaricherà almeno in parte traendo spunto dall’energia di riserva. Una volta terminata la ricarica d’emergenza il caricabatterie portatile va ricaricato a sua volta tramite l’allaccio alla corrente per essere pronto in caso di un nuovo utilizzo.
Il caricabatterie portatile, quindi, rappresenta una soluzione d’emergenza che non ricarica del tutto la batteria. Sarà necessario arrivare dal fornitore più vicino e acquistarne una nuova oppure dotarsi di un caricabatterie fisso.
Caricabatterie per auto fissi
Questi modelli hanno il vantaggio di ricaricare completamente la batteria dell’auto ma non possono essere trasportati. Devono allacciarsi alla rete elettrica per funzionare e, solitamente, hanno dimensioni e peso piuttosto ingombranti.
Come effettuare la ricarica
L’operazione è piuttosto semplice e sicura. Basterà utilizzare dei cavi terminanti con dei morsetti. Di solito vengono venduti insieme al caricabatterie ma, in caso non siano inclusi, si possono reperire in qualsiasi ferramenta. Indipendentemente che si stia usando un caricabatterie portatile o fisso, comunque, il procedimento rimane lo stesso. Il morsetto nero (negativo) va agganciato al terminale nero della batteria mentre quello rosso (positivo) va unito a quello dello stesso colore. Solo dopo si può accendere il caricabatterie o collegarlo alla corrente.
È importante selezionare il tipo di batteria. Di solito i caricabatterie sono dotati di un display con l’indicazione del voltaggio (6V/12V). Se non siete sicuri di quello corretto trovate questa informazione sull’etichetta della batteria stessa. Attenzione soltanto a non selezionare il voltaggio sbagliato o si rischia di rovinare l’impianto.
Ricarica d’emergenza
Se proprio non abbiamo a disposizione nessun caricabatterie dovremmo procedere facendoci aiutare dal proprietario di un altro mezzo. In questo caso, i cavi da utilizzare hanno i morsetti su entrambe le estremità ma il procedimento rimane lo stesso: rosso con rosso e nero con nero. Una volta collegati le batterie dei due mezzi con i cavi, chi ha la batteria carica dovrà accendere il motore (a volte è sufficiente anche solo il quadro comandi) e la batteria scarica riceverà un input per ripartire ma andrà comunque sostituita con una nuova o ricaricata in breve tempo.
Infine, anche se disponiamo di un caricabatterie, dobbiamo considerare di non effettuare più di due o tre cicli di ricarica prima di acquistare una batteria nuova. Troppe ricariche, infatti, potrebbero danneggiarla con il rischio che la batteria si gonfi ed esploda. Situazione assolutamente da evitare.