Uno degli aspetti che maggiormente incide sul grado di affidabilità dell’auto arriva dalla voce manutenzione. Effettuare tagliandi regolari, preferendo ricambi auto originali e garantiti dal costruttore è il miglior modo per evitare problemi di natura meccanica ed elettrica nel medio e lungo periodo.
I motivi sono facilmente intuibili: l’auto viene progettata per lavorare al meglio entro parametri di funzionamento ben precisi. Vanno annoverate in questa lista pressioni e temperature d’esercizio, grado di conservazione dei fluidi, sbalzi termici, stress meccanico e cicli di ricarica delle batterie, in caso di vetture ibride o elettriche.
In fase di progettazione gli ingegneri tengono conto di questi e altri parametri in base all’impostazione meccanica, al tipo di utilizzo previsto e alla qualità delle componenti con cui l’auto viene equipaggiata. Quest’ultimo punto assume una rilevanza particolare nel momento in cui l’automobilista è chiamato alla manutenzione programmata.
Continuare a utilizzare le stesse componenti previste per l’auto sin dalla sua nascita è l’unico modo per assicurare a meccanica ed elettronica di lavorare nelle migliori condizioni.
La disponibilità di parti compatibili o aftermarket non deve trarre in inganno, soprattutto quando queste si presentano a un costo sensibilmente inferiore rispetto a quello delle omologhe originali. Se costano meno, il più delle volte significa che sono costruite a partire da materiali di minor qualità, e spesso con tolleranze decisamente più ristrette a livello di stress termico, meccanico e chimico.
Escludendo le operazioni di tagliando, un’analisi statistica sugli interventi di manutenzione straordinaria ci fornisce un’idea precisa di quali sono le componenti maggiormente soggette a usura o guasto. Da qui non sarà difficile intuire come l’impiego di componentistica originale, nella maggior parte dei casi più affidabile dell’aftermarket, costituisca una voce di risparmio a lungo termine oltre che la miglior garanzia di affidabilità per la nostra auto.
Gli interventi più comuni in officina
Uno studio pubblicato dall’automobil club tedesco, l’equivalente del nostro ACI, fa luce su quali siano statisticamente i guasti più comuni e indica i relativi interventi di manutenzione per far fronte alle problematiche da essi derivanti.
Al primo posto troviamo la batteria, che da sola fa registrare oltre il 45% degli interventi in officina. Si tratta di una componente essenziale al corretto funzionamento dell’auto: dopo i 7 anni di vita le probabilità di rimanere in panne con la batteria scarica aumentano considerevolmente, anche in presenza di sistemi Start&Stop.
A seguire troviamo il gruppo composto da motorino d’avviamento e alternatore, che nelle auto provviste della tecnologia sopra citata fa anche da sistema di recupero dell’energia. Insieme a queste componenti troviamo componentistica elettrica quali cavi e gruppi ottici a comporre il 10% e oltre di interventi manutentivi.
Secondo lo studio i pneumatici danneggiati costituiscono circa il 7% dei casi, guasti al clima incidono per l’1,8%, mentre FAP, catalizzatore e sonda Lambda sarebbero responsabili di un esiguo 1,2% dei guasti.
I ricambi più costosi tra quelli elencati sono proprio batteria e alternatore/motorino di avviamento. E sono anche i più stressati dall’utilizzo quotidiano, soprattutto nella guida in città. Quando bisogna sostituirli, cercare un risparmio a tutti i costi si può tramutare facilmente in una doppia spesa nel medio termine. Scegliere gli originali, oltre ad adottare uno stile di guida in grado di allungare la vita di queste componenti, alla lunga ripaga con minori interventi in officina e minori probabilità di rimanere con l’auto in panne.