La Formula E ormai è una realtà che si concretizza ogni giorno di più e che acquisisce sempre più importanza e sponsor. Secondo gli addetti ai lavori, anche la Formula 1 dovrebbe entrare nell’ordine delle idee di legittimarla e di concederle il giusto spazio. Cosa che, in parte, è già stata fatta: la Formula E ha un accordo di esclusività con la FIA secondo cui la Formula 1 non potrà utilizzare propulsori completamente elettrici almeno fino al 2038.
Formula E: origini e proiezioni
La Formula E è nata nel 2014 e ha avuto sin da subito la caratteristica peculiare di svolgersi all’interno delle città proprio grazie alla silenziosità dei motori elettrici. A differenza della Formula 1, in cui si utilizzano i motori a combustione, le auto della Formula E usano motori elettrici molto avanzati dal punto di vista tecnologico. A oggi è l’unica serie automobilistica in cui è obbligatorio gareggiare con veicoli elettrici.
L’idea che ha dato origine alla Formula E risale al 2011, quando Jean Todt, presidente FIA, e Alejandro Agag hanno immaginato di realizzare una nuova serie motoristica che avesse al centro l’idea della mobilità sostenibile. Nella Formula E le auto da corsa elettriche gareggiano negli E-Prix, veri e propri circuiti urbani resi possibili dalle basse emissioni di gas di scarico delle auto elettriche e dal livello acustico tollerabile. Ecco quindi che l’idea stessa di Formula E viene incontro alle esigenze di un numero crescente di persone che sono interessate alla sostenibilità e al progresso tecnologico.
Un altro aspetto che rende la Formula E così accattivante e promettente in vista del futuro è il fatto che tutti i piloti gareggiano con auto elettriche identiche: i diversi team ricevono tutti uguale telaio, uguali pneumatici e uguale batteria agli ioni di litio. Gli ingegneri dei vari team potranno intervenire solamente per quanto riguarda la messa a punto, motore, cambio, sospensioni posteriori e inverter.
L’auto Gen2, entrata in pista per la prima volta nella stagione 2018-19, ha rivoluzionato ulteriormente il mondo della Formula E in quanto ha consentito di ultimare le gare senza soste ai box. Fino a quel momento i piloti impostavano la gara esattamente come nella Formula 1, pianificando delle soste ai box per lasciare l’auto con la batteria scarica e salire su un altro veicolo con la batteria carica. Quest’auto di nuova generazione permette di accelerare da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi e di raggiungere la velocità massima di 280 km/h con potenza di 200 kW.
Al di là dello spettacolo, competitivo, le gare su strada con la Formula E contribuiscono a perfezionare sia il design delle vetture elettriche sia l’esperienza di guida, che è sempre più simile a quella tradizionale. Veniamo, dunque, al punto focale: la Formula E non è solo una gara tra auto elettriche, ma anche un modo di sensibilizzare e incentivare l’evoluzione dell’elettromobilità.
La situazione delle auto elettriche in Italia
Sempre più siti, come il comparatore chetariffa.it in questo articolo, hanno affrontato il tema della mobilità elettrica, con tutti i pro e i contro del caso. Le auto elettriche si stanno diffondendo sempre di più e anche i punti di ricarica in Italia sono cresciuti del 33% nell’ultimo anno; le stazioni di ricarica presenti sul nostro territorio sono passate da 10.647 a 13.721. In Italia al momento abbiamo ancora una differenza per quanto riguarda la mobilità elettrica tra Nord e Sud. La Lombardia è la regione più virtuosa da questo punto di vista avendo, da sola, il 18% delle stazioni di ricarica. La crescita delle ricariche ad alta potenza è ancora molto debole e c’è ancora una carenza di stazioni di ricarica nelle autostrade, rendendo quindi ancora difficili gli spostamenti su tratti extraurbani a bordo di auto elettriche.